QUATER PASS ALL’ECOMUSEO: LA CENTRALE IDROELETTRICA ESTERLE
Le ville storiche sono uno degli elementi caratterizzanti dell’immagine che all’estero si ha del nostro Paese.
Anche quest’anno, dal 26 settembre al 4 ottobre, si terrà la manifestazione “Ville aperte in Brianza”: palazzi signorili, antiche rocche, parchi e giardini all’italiana e all’inglese, basiliche e oratori verranno aperti ai visitatori per un tour che narrerà storia, caratteristiche architettoniche e curiosità.
Centrale idroelettrica Carlo Esterle – Cornate d’Adda
Tra le strutture visitabile grazie alla manifestazione “Ville aperte in Brianza” c’è la centrale idroelettrica Carlo Esterle.
Tra il 1910 e il 1914 per rispondere alla crescente domanda di energia elettrica di Milano, la società Edison costruì, appena a monte del ponte San Michele, la diga di Robbiate. Un canale di derivazione di km 5 quasi interamente in galleria alimentò la Centrale Esterle, dal nome di Carlo Esterle, primo consigliere delegato della società, in territorio di Cornate d’Adda. A tutt’oggi continuano a funzionare le macchine originarie.
La Centrale Esterle, che al visitatore appare più simile ad una villa che ad un fabbricato industriale vero e proprio, è particolarmente nota per la sua bellezza: l’edificio è costruito in stile eclettico lombardo con ornamenti minuziosi, ripetuti motivi geometrici e floreali, lampioni e gronde in ferro battuto e imponenti vetrate goticheggianti.
Ecomuseo Adda di Leonardo
Per raggiungere la centrale idroelettrica è interessante percorrere le tappe dell’Ecomuseo: inaugurato nel maggio del 2004, si sviluppa da Imbersago a Cassano d’Adda tenendo come filo conduttore il genio di Leonardo. Le tappe dell’Ecomuseo Adda di Leonardo si aprono tra scorci naturali di rara bellezza e beni culturali che abbracciano mezzo millennio di storia.
Traghetto di Imbersago
La prima tappa dell’Ecomuseo è il traghetto di Imbersago. Il suo funzionamento è lo stesso di un tempo: il manovratore agisce sul cavo per imprimere nell’imbarcazione la spinta iniziale, è poi la corrente a generare un moto laterale per cui si effettua la traversata.
Diga di Robbiate
La diga di Robbiate, seconda tappa dell’Ecomuseo, si erge all’inizio della forra che il fiume si è scavato. Lo sbarramento fu costruito per alimentare il canale Edison e nel 1920 fu realizzata la centrale Semenza.
Ponte San Michele
Da nord a sud è la terza “sala” dell’Ecomuseo: costruito nel 1899 è un’opera ancora oggi perfettamente operativa.
Incile del naviglio di Paderno
Sorge a valle del ponte una diga che sbarra il fiume. In questo punto i francesi ricollocarono l’incile del canale. Più a valle iniziano le rapide dell’Adda.
Tre corni
I tre corni sono il tratto degli scorci leonardeschi per eccellenza. Qui, nella quinta tappa dell’Ecomuseo, Leonardo pensava di realizzare lo sbarramento da cui avrebbe dovuto nascere il naviglio di Paderno. Quelle sporgenze sono state con ogni probabilità richiamate nel fondale della celebre Vergine delle Rocce.
Lo stallazzo
Nei pressi della Conca delle Fontane sorge questo edificio, una volta stazione di ricovero e ricambio dei cavalli, oggi punto di sosta e informazioni per i visitatori dell’Ecomuseo.
Santuario della rocchetta
Tra la Conca delle Fontane e la Conca Grande parte la scalinata che conduce al santuario eretto sui resti di una rocca difensiva. Qui si trovava una guarnigione a guardia dei confini tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia.
Conca grande
È il vecchio castello d’acque con il quale l’architetto Giuseppe Meda nel Cinquecento pensò di risolvere il dislivello del Naviglio. Quando ripresero i lavori il salto iniziale fu ridotto, ma resta comunque il più alto dell’intero sistema.
Centrale Bertini
Realizzata per rifornire di energia elettrica la città di Milano, le sue turbine all’epoca erano seconde per potenza solo a quelle installate negli USA in corrispondenza delle cascate del Niagara.
Centrale Esterle
Giungiamo all’ultima tappa del nostro percorso a Porto d’Adda.
Costruita nel 1924, sfrutta le acque prelevate dalla diga di Robbiate, trasportate dal canale Edison e convogliate alle turbine dalle condotte forzate dopo un salto di 39 metri. La sua architettura richiama motivi rinascimentali.