IL COLORE: ROSSO SCARLATTO O ROSSO VERMIGLIO?
Ogni giorno ci imbattiamo in fogli stampati: i cartelloni pubblicitari mentre andiamo al lavoro, il volantino trovato sul sedile del treno, la tovaglietta della mensa e così via. Ma come otteniamo un determinato colore sul foglio stampato?
Come passo dal foglio bianco al foglio stampato?
Quello che noi vediamo sul foglio stampato è un processo che parte dall’immissione dell’inchiostro nella vaschetta calamaio della macchina da stampa, che viene ripartito per settori in relazione alla quantità d’inchiostro che lo stampato richiede, che a sua volta verrà macinato, quindi reso omogeneo nel gruppo stampa sui rulli, poi trasferito sulla lastra ed infine impresso sul foglio.
La macchina lavora con la quadricromia standard: nero, blu, rosso e giallo. Con questi quattro colori si possono creare tutti gli altri.
Per quanto riguarda invece il colore pantone, essendo una tinta piatta, non può essere composto e quindi è necessario inserire in macchina l’inchiostro del colore desiderato.
Il colore
Il colore è la sensazione fisiologica prodotta nell’occhio dalle radiazioni elettromagnetiche emesse da un corpo colorato. L’arco delle radiazioni che l’occhio umano è in grado di percepire è formato da sette luci, rosso, giallo, verde, arancio, azzurro, indaco e violetto, che miscelate formano una luce bianca, la luce solare.
L’occhio come percepisce il colore?
L’occhio, costituito principalmente dal cristallino, proietta l’immagine sull’organo sensibile, la retina, situato sul fondo dell’occhio. La retina contiene più di cento milioni di elementi sensibili, divisibili in due tipi:
- i bastoncelli che rendono possibile la visione, anche se solo in bianco e nero
- i coni che sono gli elementi sensibili ai colori.
La sensazione del colore avviene in quattro fasi:
- una sorgente luminosa emette una luce
- un oggetto la riflette modificandola secondo le sue caratteristiche superficiali
- l’occhio umano la trasforma in stimolo percettibile dal cervello
- il cervello elabora le informazioni e genera la sensazione cromatica.
Cosa significa rosso?
Di solito coniamo termini non particolarmente precisi per dare un nome ai colori, per esempio rosso scarlatto o rosso vermiglio.
Abbiamo quindi bisogno di un’unità di misura di riferimento per individuare cosa significhi rosso in un determinato contesto. L’unità di misura deve contenere una sequenza di numeri (una terna in RGB e una quaterna in CMYK) e le regole della lingua che caratterizzano l’immagine.
Curiosità sul colore rosso
Nella Genesi il significato attribuito al colore rosso è l’essere la scintilla da cui nasce la vita stessa. Adamo, il cui nome in ebraico significa rosso e vivente, nasce dall’adamah, ovvero l’argilla rossa su cui Dio soffia il suo Spirito. Presente in quasi tutte le lingue arcaiche, il rosso è spesso usato come sinonimo di colore: in latino l’aggettivo rubeus (rosso) significa anche colorato, in spagnolo colorado sta per rosso, in russo la radice di rosso, krasni, e bello, krassivi, è la stessa. In origine il rosso è appannaggio esclusivo della divinità e dei sacerdoti. Concesso al popolo solo in occasioni particolari, come ad esempio il giorno delle nozze per la donna che poteva indossare un velo rosso in onore di Vesta (dea del focolare domestico), il rosso fu consacrato come il colore dell’amore. Ancora nel Rinascimento, infatti, le spose vestivano di rosso piuttosto che di bianco. Nell’alchimia il rosso simboleggia il sole e tutti gli dei della guerra, l’uomo, lo zolfo e l’oro.
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