Un breve diario di guerra (scritto nei giorni culminanti della tragica ritirata di Russia, nel gennaio 1943) viene ritrovato a pochi mesi di distanza dalla morte del suo autore, Vittorio Sirtori, un brianzolo di Missaglia (Lecco), classe 1916.
Caporale del V Reggimento Alpini, Battaglione Morbegno, era sul fronte russo come autista delle “autocarrette” che facevano la spola con i rifornimenti tra le retrovie e la prima linea. L’eccezionalità degli eventi nei quali si trova coinvolto lo induce a mettere sulla carta gli appunti frettolosi di quelle terribili giornate.
Ne esce un diario semplice ma efficace, che pur nella sua brevità ci restituisce la drammaticità di quegli eventi e ci fa partecipare, con gli occhi e le parole di un testimone, a una tragedia che ha lasciato una ferita profonda, forse non ancora del tutto rimarginata, nella coscienza degli italiani.
